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Doni nuziali

Se noi facciamo regali a Natale o per il compleanno, alcuni animali si fanno regali durante il corteggiamento. I maschi di alcune specie, infatti, portano in dono alle femmine qualcosa per conquistarle: di solito prendendole per la… gola, cioè regalando qualcosa di commestibile.

Questo comportamento è chiamato dagli etologi (gli scienziati che studiano il comportamento animale) “dono nuziale”.

Alcuni esempi? Uccelli come il martin pescatore o gli svassi regalano alla femmina rispettivamente un pesce e un’alga.

svasso

Photo credit: Il conte di Luna / Foter.com / CC BY-SA

Alcuni ragni invece “impacchettano” un insetto in un bozzolo fatto con i loro fili di seta.

Gli uccelli giardinieri esagerano “regalando” alla femmina un’intera costruzione, una specie di casetta di rami intrecciati e fogile decorata con conchiglie, fiori, penne colorate e altre cose che possono trovare in giro, perfino rifiuti come tappi di bottiglie o pezzi di vetro.

giardiniere

Photo credit: 0ystercatcher / Foter.com / CC BY-NC-SA

Tutti questi doni servono al maschio a farsi vedere bravo, bello e forte, a convincere la femmina che proprio lui può essere il papà adatto per i loro piccoli.

Il Sole: storia di un viaggio apparente

Anche se il freddo dei giorni scorsi era decisamente “invernale”, il vero inverno inizia proprio oggi, il 21 Dicembre. Ma chi è che ha deciso quando iniziano e finiscono le stagioni? E perché scegliere delle date così “strane”? Si poteva scegliere l’inizio del mese, oppure la metà, ma… da dove l’hanno preso il 21?!!
In realtà è l’Universo a volere che le cose vadano proprio così, perché l’inizio delle stagioni corrisponde a eventi astronomici ben precisi; forse ne hai sentito parlare, si chiamano solstizi ed equinozi.

Sono nomi un po’ difficili, ma a pensarci bene, la parola “solstizio” ci suona un po’ familiare: ci fa pensare al Sole. Una coincidenza? Niente affatto, perché solstizio significa “sole fermo”. Oggi, infatti, che ricorre il solstizio d’inverno, e per i prossimi 3-4 giorni, il sole si “fermerà” nel cielo, poiché lo vedremo sorgere e tramontare sempre negli stessi punti.

Un momento, però… c’è qualcosa che non torna! Perché il Sole dovrebbe muoversi? A scuola abbiamo imparato che il Sole è fermo e siamo noi e tutti gli altri pianeti a girarci intorno, e allora? Tranquilli, è veramente così, non ci hanno raccontato bugie!
Ciò di cui stiamo parlando è il movimento APPARENTE che compie il Sole, sorgendo la mattina dall’orizzonte e alzandosi nel cielo, per poi “ridiscendere” al tramonto dalla parte opposta.

Il moto apparente del Sole

In particolare, la posizione dei punti sull’orizzonte, in cui il sole sorge e tramonta, cambia durante l’anno. Il Sole, però, non si sposta realmente, è il movimento del nostro pianeta a darci questa impressione. Tuttavia, “facendo finta” che si muova davvero, ci sono due momenti nell’anno in cui il Sole, a mezzogiorno, raggiunge la sua altezza massima (in giugno) e minima (in dicembre) sull’orizzonte. E, guarda un po’, si tratta proprio dei solstizi; questi momenti segnano, rispettivamente, l’inizio dell’estate (tra il 20 e il 21 giugno) e quello dell’inverno (tra il 21 e il 22 dicembre).

Di ciò che succede in autunno e in primavera, parleremo più avanti, quando spiegheremo cosa sono gli equinozi. Continuate a seguirci!


Photo credit: Ennor / Foter.com / CC BY-NC-SA

Il tempio del sole

Hai impegni fra il 20 e il 21 giugno? Se vuoi vivere un solstizio d’estate davvero speciale, puoi recarti In Inghilterra e attendere l’alba a Stonehenge. Parliamo di un famoso monumento preistorico, nonché Patrimonio dell’Umanità, risalente al Neolitico.

È composto da una serie di enormi pietre, chiamate megaliti, disposte in un modo molto particolare; il loro allineamento, infatti, sembra segnare importanti date di un immaginario “calendario astronomico”, puntando, per esempio, alle posizioni in cui sorge e tramonta il sole durante i solstizi e gli equinozi. Per questo, si pensa che – anticamente – Stonehenge fosse una specie di tempio dedicato al culto del sole; tuttavia, per gli stessi motivi, c’è anche chi lo considera un vero e proprio osservatorio di astronomia.

Intorno ai megaliti di Stonehenge aleggia ancora molto mistero, ma ciò che non si discute è che offrano un punto di osservazione privilegiato per ammirare l’alba del solstizio d’estate. Ogni anno, infatti, migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo si radunano in questo luogo per vedere il sole sorgere sulla pietra centrale del complesso, la cosiddetta Pietra del tallone (Heel Stone).


Photo credit: Cheng I / Foter.com / CC BY-NC-ND

Dentro le luci di Natale

Se hai fatto l’albero di Natale, forse lo avrai abbellito con qualche decorazione luminosa. Le più utilizzate sono formate da lunghi fili di lampadine colorate, che si accendono e si spengono a intermittenza. Sono bellissime e di grande effetto, ma cosa succede quando una di quelle minuscole lampadine si fulmina?

Verrebbe da dire: “Pazienza, ci sono sempre le altre…”
E invece no! Non si spegne solo quella: si spengono tutte! Perché?
Lungo questi fili, le lampadine sono montate una di seguito all’altra, come in una catena; chi si intende un po’ di elettricità dice che sono collegate in serie.
Questo significa che la corrente elettrica attraversa le lampadine una dopo l’altra; se una si fulmina, la “corsa” della corrente si interrompe bruscamente e… addio lucine! Tutto il filo si spegne.

E allora che si fa, si butta via tutto? Non necessariamente! Con un po’ di pazienza si può rimediare.
La parte più noiosa sarà trovare la lampadina “colpevole”; una volta scovata, però, basterà sostituirla e il filo luminoso tornerà a brillare.

Una preziosa fonte di energia

La luce è energia. Noi ce ne accorgiamo quando il caldo sole estivo ci scalda la pelle (e a volte la scotta… attenzione!), ma in ogni istante sulla Terra questa energia luminosa mette in moto delle reazioni chimiche senza cui non potrebbe sopravvivere nessun essere vivente.

foglia    

Sono le reazioni della fotosintesi, che avvengono nelle foglie delle piante e in alcuni batteri, organismi microscopici.
Se potessimo guardare dentro a una foglia, troveremmo nelle cellule vegetali tante piccole strutture che si chiamano cloroplasti. Lì dentro c’è la clorofilla, che dà il colore verde alle piante e le mette in grado di “combinare” l’energia solare con l’acqua che assorbono dalle radici e con il gas che noi “buttiamo fuori” quando respiriamo, il diossido di carbonio.
Da questa reazione si formano… zuccheri, cioè sostanze nutritive, e ossigeno, il gas che ci serve per vivere!

Le piante, grazie alla luce, non devono mangiare, perché si autoproducono il “cibo”. Questo è anche il motivo per cui se teniamo una pianta al buio, avvizzisce e muore.
Noi invece, che non abbiamo questa possibilità, dobbiamo mangiare altri organismi, piante o animali, dove le sostanze nutritive sono già belle e pronte.
E noi e gli altri animali, grazie alla luce del Sole che rifornisce di energia le piante, abbiamo a disposizione nutrimento e ossigeno: quindi… grazie, Sole!


Photo credit:
www.sxc.hu

Accendiamo la luce!

Luci di Natale
Luci alle finestre, sui balconi, sull’albero di Natale… in questo periodo, quando arriva la sera, le città si “accendono” a festa perché, come avrai notato, fra gli addobbi natalizi più gettonati ci sono proprio le luminarie.

Se ci pensi, però, con la luce ci abbiamo a che fare tutti i giorni: ci svegliamo al mattino con la luce del Sole e, se non basta, c’è sempre quella elettrica a portata di mano. E quando “salta” la corrente? Corriamo subito a prendere candele e pile; perfino i cellulari, che hanno lo schermo illuminato, si trasformano in “torce” d’emergenza! Insomma, senza la luce non possiamo proprio stare! Perché?

lama di luce    

La prima risposta che ti viene in mente è quella giusta: senza la luce non si vede niente! Il perché lo abbiamo spiegato in questo articolo: la nostra vista ha bisogno della luce per funzionare.

Passiamo allora a una domanda più difficile: come è fatta la luce?

Se la risposta non ti viene, non preoccuparti: per molto tempo gli scienziati hanno passato notti insonni per trovarne una convincente.
Alcuni dicevano che era un’onda, come quelle del mare, mentre i più rivoluzionari dicevano che era fatta di tante particelle: dei “granelli di luce” chiamati fotoni!
Chi la spuntò? Tutti quanti! Pare infatti che in alcuni casi la luce si comporti come un’onda, per esempio quando si riflette sugli specchi, mentre altre volte si comporta come un insieme di particelle. Per giustificare questa “doppia identità della luce” furono scritte pagine e pagine di formule matematiche, che misero più o meno d’accordo tutti gli studiosi: contenti loro…!


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kevin dooley / Foter.com / CC BY
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Più veloce della luce!

Quando qualcuno o qualcosa è proprio velocissimo, come un corridore da guinness dei primati o un veicolo potentissimo, c’è chi ne parla dicendo che “è più veloce della luce“!
Light speed
La luce, in effetti, viaggia a una velocità di tutto rispetto: in un secondo percorre circa trecentomila chilometri! Questa distanza è di poco inferiore a quella che ci separa dalla Luna: pensa che la luce, sulla Luna, ci arriverebbe in appena 1,28 secondi!
Inutile dire che, con questi numeri, la luce detiene il record assoluto di velocità: niente e nessuno può andare più forte! Il modo di dire “più veloce della luce“, quindi, rende bene l’idea ma non può che essere un’esagerazione!

Tuttavia, si può tentare di andare più veloci… del suono!
In questo caso le velocità in gioco, pur rimanendo altissime rispetto a quelle a cui siamo abituati, sono più “ragionevoli”. Il suono viaggia a circa trecentotrenta metri al secondo; alcuni aerei riescono a raggiungere e superare questa velocità; si dice allora che viaggiano a velocità supersonica!.

Per confrontare queste due velocità, entrambe altissime ma molto diverse, puoi pensare ai fulmini durante i temporali. Quando un fulmine sta per scatenarsi, prima vedi arrivare il lampo e solo dopo un po’ senti il tuono: questo accade proprio perché la luce è molto più veloce del suono. Il tuono, insomma, va veloce, ma la luce di più!


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::::::chichi:::::: / Foter.com / CC BY-NC-ND

Un albero dalla corteccia speciale

La cannella è una spezia che arriva da lontano. Forse in cucina ne avete un po’, in polvere o in “bastoncini”. Questi ultimi sono pezzetti di corteccia essiccati di una pianta che appartiene al genere Cinnamomum.
Il nome italiano cannella deriva proprio dalla forma dei pezzetti di corteccia che seccando si arrotolano e sembrano piccole “cannucce”.

La pianta della cannella è un bell’albero che può essere alto fino a 15 metri e ha foglie ovali e verdi e piccoli fiori bianchi. Cresce naturalmente in molte zone dell’Asia tropicale ma viene anche coltivato in altre zone del mondo, per esempio in Brasile e in Madagascar.

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Photo credit: plj.johnny/潘立傑 / Foter.com / CC BY-NC-SA

Nei paesi occidentali la cannella si usa soprattutto nelle ricette dei dolci. Gli orientali invece usano questa spezia soprattutto per piatti salati, per esempio per la carne.
Nell’antichità, la cannella era una pianta considerata “sacra”, proprio come la mirra e l’incenso di cui abbiamo parlato qui.

Biscotti alla cannella

Vuoi avere anche tu la casa che profuma di cannella per Natale? Allora corri a procurarti gli ingredienti per questi deliziosi biscotti di Natale!

Ingredienti:
- 130 grammi di farina
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 120 grammi di zucchero di canna
- 80 grammi di burro
- 1 uovo

Versa in un recipiente farina, sale, lievito e cannella e mescola bene.
In un altro recipiente versa zucchero, burro ammorbidito e uovo e mescola ancora, poi aggiungi l’impasto agli altri ingredienti e… non sarai stanco di mescolare, vero?

Con l’impasto puoi fare delle palline e schiacciarle per formare dei biscotti a forma di disco, oppure stendere uno strato e ritagliarlo con delle formine.
Cuoci su carta da forno, nel forno riscaldato a circa 180°C per circa 10 minuti, distanziando bene i biscotti perché il lievito li farà “gonfiare” un pochino.

Quando vedi che i biscotti sono dorati sui bordi vuol dire che sono pronti.
Se vuoi puoi spolverarli con zucchero a velo o con altra cannella.

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Photo credit: marlenekzio / Foter.com / CC BY-NC-ND

Cannella decorativa

Con i bastoncini di cannella è facile anche preparare dei simpatici e profumati “chiudipacco” per i tuoi regali, oppure delle decorazioni da appendere all’albero o da appoggiare sulla tavola di Natale.

Bastano dei nastri colorati (meglio rossi, o verdi… i colori del Natale!) e dei bastoncini di cannella e se, vuoi, altre piccole decorazioni come si vede nella fotografia!

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Photo credit: Katy Wrathall / Foter.com / CC BY-NC-ND